Rabbia, tristezza, solitudine, paura di non farcela. Perché nessuno ne parla?
Molte donne provano queste ed altre emozioni in gravidanza, da neo mamme e anche quando i figli sono cresciuti. La vergogna, il timore del giudizio altrui e la paura di esporre le proprie fragilità prendono il sopravvento ed è difficile condividerle.
…Non puoi permettertele visto che ci sono persone che desiderano tanto diventare genitori e magari non ne hanno la possibilità! “Hai voluto la bicicletta” e ora devi pedalare.
Non te ne accorgi neppure e ad un tratto le tue emozioni diventano indicibili
È importante sapere però che è tutto normale! Non sei tu strana o inadatta! Sei semplicemente una mamma, come tante altre, di fronte ad una esperienza tra le più impegnative e straordinarie della vita!
Sì, perché la maternità per sua natura comprende certe emozioni scomode, sgradevoli e inaspettate che tuttavia hanno tutto il diritto di essere ascoltate. Essere a conoscenza dell’esistenza di determinate emozioni e pensieri avrebbe risparmiato tante mamme dalla sensazione di essere sbagliate.
Perché la maternità è descritta perlopiù come un’esperienza solo fantastica, mistica e priva di ombre?
La mia esperienza racconta di una maternità diversa da quella che mi era stata spiegata.
Personalmente risceglierei di essere mamma e rifarei i sacrifici che mi hanno portato ad essere chi sono oggi. Se tuttavia si parlasse apertamente anche di questi “lati oscuri” della maternità sarebbe decisamente più facile affrontare certi momenti e certi vissuti con meno paura … e più accoglienza.
“Non ci preparano abbastanza alla maternità”. “L’arrivo di un esserino ti stravolge la vita.” Queste frasi, sentite spesso quasi come proverbi, lasciano spazio all’immaginario, dicono tutto senza rivelare nulla. Finché non passi personalmente da questa esperienza non ti rendi conto di cosa significano veramente.
Teoricamente i nove mesi di gestazione servono non solo a preparare il corpo della madre alla nascita, ma anche a metabolizzare i cambiamenti cui la mamma andrà incontro.
Ma ciò non basta … finché nessuno parlerà chiaramente (senza indorare la pillola) dello tsunami emotivo, fisico e mentale che arriverà a farti visita, quei nove mesi sono sprecati.
- Io avrei voluto tanto sapere che ci sarebbero state giornate in cui il piccolo avrebbe pianto e io non avrei saputo identificare subito i suoi bisogni e calmarlo.
- Avrei voluto sapere che l’allattamento oltre ad essere un miracolo della natura umana è infinitamente stancante e faticoso.
- Avrei voluto sapere che non era tanto strano ritrovarsi a piangere senza un motivo apparente.
- Avrei voluto sapere che certi giorni sarei stata obbligata a mettere da parte i miei bisogni.
- Avrei voluto sapere che il senso di inadeguatezza, nonostante tutti gli sforzi per fare bene era dietro la porta.
- Avrei voluto sapere che la mancanza di sonno poteva portarti all’estremo delle forze.
- Avrei voluto sapere che la vita di coppia si sarebbe momentaneamente appiattita.
- Avrei voluto sapere che conciliare il lavoro e la maternità sarebbe stata un’impresa ardua.
- Nessuno mi aveva nemmeno detto che il tempo per sé sarebbe diventato introvabile e la libertà irraggiungibile… E che non tutte le persone che avrebbero voluto darti una mano erano poi in grado di farlo.
Si parla di “baby blues” e di “depressione post partum”, ma cosa c’è nel mezzo?
La maggior parte delle mamme con cui parlo hanno provato emozioni scomode e frustranti, ma poche le condividono. Non si raccontano per davvero perché le aspettative che piovono su di loro sono pesanti come macigni. Esprimere che non è tutto bello e meraviglioso sembra quasi una colpa. L’hai desiderato tanto, come puoi ora non essere felice?
Le mamme hanno bisogno di altro, di essere ascoltate e viste senza pregiudizi, di essere accolte e sostenute.
Cosa fare allora?
Non ci sono soluzioni magiche, ma il primo passo è proprio parlarne!
Inizia a farlo: lascia scorrere le parole e fluire le emozioni, è davvero terapeutico. Vedrai come ti sentirai più leggera!
Ricorda inoltre che:
- Gli sbalzi umorali e ormonali sono fisiologici, soprattutto poco dopo la nascita del bambino. Datti tempo per assimilare il cambiamento
- Essere genitori è un compito arduo e stressante. In alcuni momenti è normale sentirsi stanchi e affaticati (fisicamente e mentalmente)
- Staccare e concedersi del tempo per riposare è di grande sollievo
- Più impari a conoscere tuo figlio più riuscirai a gestire le difficoltà
- Saper chiedere aiuto non è una debolezza, bensì una risorsa
Ovviamente rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento!
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